Incontro col regista Mimmo Calopresti
di Francesco Salvione
Cibo e Cinema è un tema che rappresenta uno dei punti cardini del nostro progetto, volto, altresì, ad un’analisi del tessuto sociale da un punto di vista storiografico e territoriale; la fame di memoria storica come fondamento della nostra identità, come guida verso una visione positiva della vita e dei rapporti umani ci educa ad un sentimento di appartenenza alla nostra terra.
Il Cibo è protagonista dello schermo già dalle prime pellicole cinematografiche di inizio novecento, rappresentando, attraverso un linguaggio metaforico e simbolico, le esigenze espressive di carattere sociale, culturale, spirituale, erotico, di denuncia..di un popolo permeato e spesso segnato dalle fasi storiche di un ambiguo e a volte controverso processo evolutivo della nostra nazione.
L’incontro con Mimmo Calopresti è sorprendente…disvelante, ci apre gli orizzonti di un mondo che risiedeva solo nella nostra immaginazione, nella fantasia…stimolata esclusivamente dagli impulsi istintivi del ruolo di “spettatori”. Il linguaggio intrinseco della settima arte porta il pubblico ad immedesimarsi, a vivere le storie proiettate, a provare sentimenti, ad avere reazioni…a riflettere ma anche ad interagire, tentato a divenirne protagonista, raccontando, filmando, registrando…pure col più semplice strumento tecnologico reperibile. L’idea del Cinema Verità, piattaforma di streaming gratuito di film, documentari, corti..ecc, presentata a gennaio di quest’anno dal regista, sembra avere l’incipit nella pellicola del 2007, l’Abbuffata, che narra i sogni di tre giovani di provincia affascinati dal cinema e dal desiderio di girare un film nel paese in cui vivono, coinvolgendo e stravolgendo l’intera cittadina.
Siamo a Diamante, borgo marino in provincia di Cosenza che conta poco più di cinquemila abitanti e dove in un modo o nell’altro si conoscono tutti; Gabriele, Marco e Nicola sono i tre protagonisti che sognano di sfondare nel mondo del cinema e si cimentano tra mille difficoltà alla realizzazione di un cortometraggio che narra una storia d’amore di una vecchia zia di uno dei tre ed un emigrante sparito nel nulla, trascinando sulla scena il barista, il parroco, la massaia, il barbiere…
Incontri, amicizie, personaggi strani, partenze, feste, l’arrivo a Roma…fanno da cornice al tema del film, ovvero il cinema che racconta di cinema, realizzando una narrazione innovativa che esalta la caparbietà, la tenacia, l’energia dei tre aspiranti registi che arrivano ad alterare gli equilibri di una comunità, portando addirittura in paese Gèrard Depardieu (che interpreta se stesso) che viene accolto e coinvolto nelle usanze e nei costumi locali…
Il finale…una grande tavolata, come quella della tradizione contadina italiana, con i riti delle famiglie patriarcali, i piatti colmi di prelibatezze, di prodotti tipici che fungono da collante sociale e da strumento generazionale di valori e simboli, pilastri di quelle comunità. E poi i volti..quelli della gente semplice…le facce scavate dalla fatica che si confondono con quelle cinematografiche dei personaggi famosi…Le espressioni, le risate, il compiacimento…
Ci si abbuffa!….Ci si abbuffa di tutto…di gusto, di piacere, di bellezza, di natura, di tradizioni, di storia.. di vita…fino al collasso!
L’Abbuffata – scheda film
Anno : 2007
Durata : 102 min
Genere : commedia
Regia : Mimmo Calopresti
Soggetto : Mahmoud Iden, Monica Zappelli, Mimmo Calopresti
Sceneggiatura : Monica Zappelli, Mimmo Calopresti
Musiche : Sergio Cammariere
Scenografia : Alessandro Marrazzo
Personaggi e Interpreti principali
Diego Abatantuono : Neri
Valeria Bruni Tedeschi : Amèlie
Gèrard Depardieu : se stesso
Donatella Finocchiaro : Enza
Nino Frassica : Il Professore
Paolo Briguglia : Gabriele
Elena Bouryka : Elena
Lele Nucera : Nicola
Lorenzo di Ciaccia : Marco
Mimmo Calopresti : Francesco